Gallup top 7 – 2021 (1): La “grande dimissione”​ è piuttosto il “grande malcontento”​

“Grandi dimissioni” o “Grande malcontento”? (e altrettanto grandi costi per le aziende che non cominciano a cambiare?

In questa “mini-serie” riassumo 7 tra gli articoli più importanti comparsi nel 2021 sul sito di Gallup, istituto di ricerca sociale statunitense che studia le tendenze più importanti nel mondo aziendale.

In questo articolo si parla del fenomeno delle “Grandi Dimissioni”: a seguito della pandemia COVID in tutto il mondo (a partire inizialmente dagli USA) si sta manifestando un numero elevato di persone che ha deciso di rivedere radicalmente il proprio approccio al lavoro, con un’ondata importante di dimissioni.

I tre punti chiave dell’articolo:

  • Quasi la metà di tutti i dipendenti statunitensi sta pensando a cambiare lavoro.
  • Il livello di coinvolgimento (engagement) dei lavoratori con il proprio lavoro è statisticamente molto correlato alla fidelizzazione dei dipendenti (e quindi è correlato inversamente al tasso di turnover).
  • È quindi arrivato il momento di ripensare alla strategia aziendale di fidelizzazione dei dipendenti.

Questa tabella mostra chiaramente il trend di crescita di persone che sono sempre meno coinvolte (engaged) con il proprio attuale lavoro.

La maggior parte dei dipendenti quindi “non è coinvolta” con il proprio lavoro o è addirittura “attivamente disimpegnata” rispetto ad esso. Questo ha un impatto pesante di costi per le aziende. Gallup stima che la perdita di produttività dei dipendenti non impegnati e attivamente disimpegnati è pari al 18% del loro stipendio annuo.

Nel seguito dell’articolo Gallup parla quindi delle strategie di fidelizzazione dei dipendenti.

Fin qui l’articolo: ma ora qualche considerazione. È evidente che ormai non possiamo prescindere dal guardare in maniera complessiva a che il dipendente abbia un’esperienza positiva di lavoro, una possibilità di essere valorizzato nelle sue qualità, considerato come persona. Il luogo di lavoro non può più “prendere lavoro e dare una paga”: le persone (e in particolare i giovani, come diremo in un articolo seguente di questa mini-serie) guardano al proprio lavoro come un luogo in cui crescere umanamente e vivere il proprio ben-essere. Non più “𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 = 𝐩𝐚𝐠𝐚 = 𝐩𝐨𝐢 𝐦𝐢 𝐜𝐮𝐫𝐨 𝐝𝐢 𝐦𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐢 𝐬𝐨𝐥𝐝𝐢” ma “𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 = 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐛𝐞𝐧𝐞 = 𝐬𝐭𝐨 𝐛𝐞𝐧𝐞 = 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚 𝐢𝐧 𝐩𝐢𝐞𝐧𝐞𝐳𝐳𝐚”.   

Quindi tocca agli imprenditori e ai manager farsi carico di questi temi, perché senza di essi l’azienda avrà costi (turnover, riduzione di produttività, difficoltà a attrarre talenti…) e spetta a noi consulenti dare metodi e strumenti (https://www.andreabonvicini.it/servizi/) per implementare nuove strategie di ben-essere delle persone tutte in azienda.

Gallup top 7 – 2021 (1): La “grande dimissione”​ è piuttosto il “grande malcontento”​
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